
Raffaele BIGI
Biografia
Raffaele Bigi è nato a Chieti nel 1947, da genitori e nonni materni teatini, mentre la nonna paterna era di Campli (Anna Vincenza Di Donato nata il luglio 1878 e morta a Chieti il 5 luglio 1955) e il nonno, Raffaele Bigi, dal quale ha ripreso il nome, era di Iesi (nato il 6 gennaio 1857 e morto a Chieti il 17 febbraioo 1929).
Dopo le scuole medie e superiori ha frequentato la Facoltà di Lingue e Letterature straniere scegliendo l’indirizzo storico; al quarto anno, per motivi pratici, quando gli mancavano pochi esami per la laurea in Lingue e Letterature Straniere, fece il passaggio a Lettere e Filosofia, scegliendo l’indirizzo socio-psico-pedagogico. Nel giugno del 1971 conseguì presso la Libera Università G. d'Annunzio - Chieti la laurea in lettere moderne con tesi in sociologia su "L'alcolismo", argomento all'epoca pochissimo noto in Italia: l'unico studio sul problema era Il "Dio" Alcool, primo rapporto organico sull'alcolismo in Italia", a firma del giornalista Giacomo De Antonellis. In Europa, solo in Francia e in Cecoslovacchia, esistevano studi in tal senso.
Dopo la laurea, a settembre dello stesso anno fu assunto in Banca d’Italia, quale vincitore di un concorso pubblico. Ma pur restando in Banca preferiva seguire il mondo giovanile: si era legato allo scautismo sin dall’età di 11 anni e restandovi fino a oltre 50; all'università aveva scelto sociologia, psicologia e pedagogia proprio in funzione della loro utilità pratica nello scautismo (ved. voce "Scautismo"). E proprio all'università conobbe Don Vito De Petro, allora assistente di psicologia, col quale nacque una reciproca e profonda ammirazione, stima e amicizia.
Nel 1979 Bigi partecipò al concorso a cattedra per l’insegnamento nelle scuole medie, lo vinse e ne ricevette dal Provveditorato agli Studi il titolo di “professore”, titolo mai utilizzato.
Successivamente chiese l’autorizzazione alla sua Banca Centrale a collaborare con i giornali. Iniziò così, pur restando sempre in banca, l'avventura del giornalista. Nel 1983, dopo una continua e pluriennale collaborazione con testate giornalistiche, fu iscritto nell'albo dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti/Pubblicisti, coronando il suo sogno (aveva cominciato infatti a scrivere per i giornali sin dal 1966). Appena ventenne fondò il suo primo giornale del quale era il Direttore Responsabile (ved. voce "Giornalismo").
Con don Vito poi (che nel frattempo si era avvicinato allo scautismo ed era diventato responsabile del settore "Educazione all'Ambiente" e poi di quello della "Prevenzione" del Provveditorato agli Studi di Chieti) nacque una grande collaborazione. Ambedue diedero la propria disponibilità a favore dei giovani e alla loro educazione: vennero fatti incontri ad alto livello e conferenze sull'igiene mentale, sulla famiglia, sulla dipendenza del fumo, dell'alcool, della droga; istituìrono così corsi sul giornalismo ed in seguito su come realizzare un giornale per la propria scuola. Subito dopo nacquero giornalini per ogni scuola superiore della provincia di Chieti, sostenuti economicamente interamente da De Petro, fatti e gestiti interamente dagli studenti che nel frattempo avevano costituito redazioni, caporedattori, articolisti, vignettisti, ... Era un modo per tenere i giovani impegnati, socialmente uniti, farli sentire utili, educati a fare progetti e a realizzarli. Sempre con don Vito De Petro, con gli Adulti Scouts ed altri adulti coinvolti al discorso educativo all'ambiente venne lanciata l'iniziativa di Salviamo l'Albero in cui tutti gli scouts e i ragazzi di ogni livello scolastico dell'intera provincia di Chieti aderirono e parteciparono. Lo scopo di tutte queste attività sociali era educare i giovani all'ambiente, tenerli impegnati in modo sano e allontanarli dalla droga.
Come già detto, Bigi aderì allo scautismo, associazione alla quale é rimasto iscritto per circa quarant'anni ricoprendo incarichi a livello provinciale, regionale e nazionale. Per gli scouts regionali fondò due giornali mensili: "Il Foglio dell'Orso" per l'Agesci (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) e "A.S. Insieme" per il Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) e dove "A.S." stava a significare "Adulti Scout"; per ambedue i mensili ricoprì l'incarico di Direttore Responsabile.
Malgrado i suoi interessi erano altrove, Bigi seguitò comunque a restare in Banca, anche quando ebbe l’allettante proposta di passare a RAI 3 regionale, e a coltivare i suoi hobby che erano, oltre al giornalismo, la fotografia, la storia, l'archeologia, la ricerca; si dilettò anche a fare studi sul dialetto e a scrivere poesie in vernacolo per recuperare modi, tradizioni e dialetto che andavano ormai scomparendo (ved. voce Poesie).
Nel 1997 si dimise dalla Banca d’Italia per passare definitivamente al giornalismo, ma le vicissitudini della vita lo portarono a desistere, pur continuando solamente a collaborare; si dedicò anche all’Archeoclub, di cui ricoprì per sei anni l’incarico di Segretario della Sede di Chieti, e in seguito all’AIIG regionale (Associazione Italiana Insegnanti di Geografia) ricevendo l’invito di far parte del direttivo, incarico che ricopprì per oltre sei anni. A questo periodo risale anche la sua fattiva collaborazione con la rivista "Osservatorio Economico" della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Chieti con articoli, ma che in realtà erano dei veri studi, quali la Transumanza, il Turismo nella provincia di Chieti, i Musei del territorio provinciale, I Trabocchi, I Teatri di Chieti,... Insomma erano articoli di 30, 40 pagine di carta stampata tanto che in seguito alcuni di questi articoli diventarono materiale per libri da lui scritti (ved. voce "Scritti").
Nel 2000 ricevette dal Presidente della Provincia di Chieti la nomina a far parte del costituendo Sistema Bibliotecario della Provincia di Chieti e nel quale restò per 6 anni, di cui tre in qualità di vicepresidente. Per diversi anni il Sistema Bibliotecario di Chieti fu il primo e l'unico Sistema Bibliotecario ad esistere in Abruzzo. In questo periodo fondò e diresse per il Sistema Bibliotecario i mensili "Libri in rete" e "Biblio Ragazzi".
Intanto i suoi articoli incominciarono a distaccarsi sempre più dalla cronaca per rivolgersi a ricerche varie quali le tradizioni popolari, i trabocchi, la transumanza, i musei in Abruzzo, le antiche monete coniate a Chieti e in Abruzzo, ..., in modo particolare tutto ciò che potesse riguardare la provincia di Chieti e l'Abruzzo.
Da quando è andato in pensione dalla Banca d'Italia ha rivolto la sua attenzione alla storia della sua città: Chieti, pubblicando a tutt’oggi oltre una ventina di libri oltre ad un'inifinità di articoli che sono veri e propri studi.
Questi suoi interessi risalgono sin da quando era ragazzo e ad oggi é rimasto sempre fedele ai suoi ideali.
Il 29 marzo del 2018, a L'Aquila, presso l'Emiciclo del Consiglio Regionale, gli è stato conferito da Stefano Pallotta, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti d'Abruzzo, il riconocimento di essere iscritto a tale categoria da oltre 35 anni e per aver svolto ininterrottamente tale attività.
Alla fine del secondo decennio del 2000 ha costituito Il Cenacolo Teatino. Esso è composto da un piccolo gruppo di persone che spontaneamente, gratuitamente e senza alcun tornaconto personale cerca di fare qualcosa di utile per la Città di Chieti, qualcosa che possa contribuire a farla risollevare dall’attuale stato di decadenza ricordandone il prestigio antico ed i posti preminenti che nella storia essa ha sempre ricoperto. I suoi esponenti sono tutte professionisti che amano Chieti e che la conoscono ognuna per un proprio campo (storico, artistico, archeologico, tradizioni,...); persone che hanno fatto conferenze, e scritto libri, saggi e articoli che riportano più di una volta in auge Chieti in un contesto scientifico "nazionale" e che hanno fatto conoscere aspetti inediti della Città.
Il Cenacolo Teatino a marzo 2021, al suo esordio, ha pubblicato (a firma di Raffaele Bigi, Angelo Iocco e Marino Valentini) Biografia Teatina, raccolta di testi che riguardano Chieti in modo diretto o indiretto, dalle testimonianze più antiche greche e latine al Medioevo fino ai giorni nostri, nell’ambito di un discorso che può riguardare anche altre realtà.
Questa bibliografia è un dono che i componenti de Il Cenacolo Teatino hanno fatto alla Città di Chieti e agli studiosi affinché possano consultarla per i loro studi.
Nell'anno scolastico 2021/2022 Raffaele Bigi, assieme a Marino Valentini, altro esponente de "Il Cenacolo Teatino", è stato invitato dal prof. Giovanni Scarsi, docente di Storia e di Filosofia presso il Liceo Classico di Chieti, a tenere lezioni su "Chieti nella storia" agli studenti degli ultimi anni.
Tale invito si è rinnovato anche per l'anno scolastico 2022-2023.
Il 5 gennaio 2023, al Circolo Aternino di Pescara, il prof. Massimo Pasqualone e il Dr. Simone D'Angelo, rispettivamemte Presidente Comitato Scientifico Endas e Presidente Endas Abruzzo, unitamente al Sindaco di Pescara Carlo Masci, hanno consegnato a Raffaele Bigi il Premio Endas Abruzzo 2023 alla Cultura,